Dal marzo 1940 il Tenente Colonnello Zereis,
comandante del campo di concentramento di Mauthausen, famoso per la caccia ai
prigionieri, alla quale addestrava personalmente il figlio undicenne, viene
affiancato dal nuovo vicecomandante, Georg
Bachmayer. Egli era un bavarese che instaurò un regime di terrore tra i
detenuti. Aveva due mastini napoletani addestrati a sbranare i prigionieri al
suo comando. Dei suoi metodi brutali ci è giunta testimonianza da Gerhard
Kanthack, ex prigioniero del governo tedesco e politico
a Mauthausen:
“Bachmayer era
chiaramente un sadico. La sua specialità era quella di avere due mastini
napoletani da scagliare sui detenuti, che li avrebbero letteralmente sbranati
vivi. Questa è stata conosciuta nel gergo del campo come 'morte per bacio del
cane'.” Di questo tipo di morte, però, si ha solo la
sua testimonianza.
“Un giorno
durante l'appello serale, nella baracca 20, i conti non combaciavano e un
detenuto mancava. Nel famigerato blocco 20, rinomato nel campo come il
"blocco della morte", le sfortunate vittime, vi erano rinchiuse nel
quadro delle misure speciali di sicurezza [...] e vi venivano lasciate
letteralmente morire di fame. Fin quando un detenuto fuggito non veniva ritrovato,
tutti gli altri detenuti del campo erano tenuti a rimanere in piedi nella zona
dell'appello. Il detenuto mancante fu infine trovato in uno dei blocchi comuni
dove si era nascosto nella speranza di evitare la morte per fame. Quando
Bachmayer ricevette il rapporto che il detenuto era stato ritrovato, era in
piedi per caso vicino al sottoscritto; cominciò a tremare per l'eccitazione
gioiosa e disse fra sé ' questa pastaccia la uccido io ', come subito fece.”
Al termine della guerra, Bachmayer, dopo avere
ucciso la moglie e i figli, si suicidò.
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