Perchè un blog su Mauthausen?

Durante il nostro viaggio d'istruzione nell'aprile 2014, abbiamo visitato il campo di concentramento austriaco.
L'esperienza ci ha così profondamente colpiti che abbiamo deciso di condividere con voi le nostre riflessioni e le nostre emozioni: per non dimenticare.


4L1 Liceo Scientifico Paolo Carcano, Como.

giovedì 5 giugno 2014

La Testimonianza di Gerhard Kanthack

Dal marzo 1940 il Tenente Colonnello Zereis, comandante del campo di concentramento di Mauthausen, famoso per la caccia ai prigionieri, alla quale addestrava personalmente il figlio undicenne, viene affiancato dal nuovo vicecomandante,  Georg Bachmayer. Egli era un bavarese che instaurò un regime di terrore tra i detenuti. Aveva due mastini napoletani addestrati a sbranare i prigionieri al suo comando. Dei suoi metodi brutali ci è giunta testimonianza da Gerhard Kanthack, ex prigioniero del governo tedesco e politico a Mauthausen: 

“Bachmayer era chiaramente un sadico. La sua specialità era quella di avere due mastini napoletani da scagliare sui detenuti, che li avrebbero letteralmente sbranati vivi. Questa è stata conosciuta nel gergo del campo come 'morte per bacio del cane'.” Di questo tipo di morte, però, si ha solo la sua testimonianza.


“Un giorno durante l'appello serale, nella baracca 20, i conti non combaciavano e un detenuto mancava. Nel famigerato blocco 20, rinomato nel campo come il "blocco della morte", le sfortunate vittime, vi erano rinchiuse nel quadro delle misure speciali di sicurezza [...] e vi venivano lasciate letteralmente morire di fame. Fin quando un detenuto fuggito non veniva ritrovato, tutti gli altri detenuti del campo erano tenuti a rimanere in piedi nella zona dell'appello. Il detenuto mancante fu infine trovato in uno dei blocchi comuni dove si era nascosto nella speranza di evitare la morte per fame. Quando Bachmayer ricevette il rapporto che il detenuto era stato ritrovato, era in piedi per caso vicino al sottoscritto; cominciò a tremare per l'eccitazione gioiosa e disse fra sé ' questa pastaccia la uccido io ', come subito fece.”


Al termine della guerra, Bachmayer, dopo avere ucciso la moglie e i figli, si suicidò.



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