L’8
agosto 1938 giunsero dal lager di Dachau circa 300 prigionieri criminali
tedeschi e austriaci, allo scopo di edificare il nuovo campo. Infatti il 7
aprile 1938, ventiquattro giorni dopo l’annessione, il maggiore Ahrens aveva
scritto all’assessore al patrimonio immobiliare del comune di Vienna che a
Mauthausen avrebbe dovuto essere edificato un lager con la capienza di tre -
cinquemila detenuti e che pertanto le due cave di pietra Wiener Graben e
Bettlelberg appartenenti alla città di Vienna dovevano essere messe
immediatamente a disposizione dell'ispettorato.
Il
16 Maggio 1938 le SS avevano avviato l'attività nelle cave di pietra di
Mauthausen con 30 lavoratori civili. Fino al maggio del 1939 la popolazione del
campo fu composta largamente da criminali.
Nel periodo immediatamente successivo arrivarono i primi
detenuti politici ed il nuovo comandante, Franz Ziereis, costrinse i
prigionieri "a lavorare nelle cave, a spianare l'area, a tracciare una
strada di accesso e a costruire gli edifici". Le vittime di Mauthausen
cominciarono ad essere cremate a Steyr a
partire dal 5 settembre del 1938 e la pratica continuò fino a che il 5
maggio 1940, il primo dei tre forni installati nel campo fu operante. Per tutto
il 1942 e fino alla prima metà del 1943, Mauthausen rimase quasi esclusivamente
un centro dove gli internati venivano
impiegati nelle imprese possedute e amministrate dalle SS. Fu solo dalla
metà del 1943 che gli internati vennero sfruttati con più
"razionalità" e nelle succursali di Mauthausen lavoravano per
l’industria bellica dei maggiori centri industriali austriaci.
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